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Aggrappata con i denti e con le unghie al piacere, una notte Martina Iranco, ormai donna matura e socialmente affermata, decide di mettersi a nudo e confessare le proprie fragilità, le proprie ossessioni. Attraverso un alfabeto fatto di lacrime e carne viva, si abbandona alla piena delle emozioni e dei ricordi. Dotata fin dalla pubertà di antenne sensibili e fuori dal comune, Martina si aggira nel mondo degli adulti con torbido candore. Ascoltare il richiamo del proprio corpo e cedere alle tentazioni è per lei una vocazione, di cui Damiàn, l'amico di famiglia, diviene complice, artefice e vittima. Eroina di una via crucis erotico-sentimentale, Martina crescendo fa del sesso la propria valvola di sfogo e il luogo in cui trovare riparo per sottrarsi alla solitudine. Godere per non pensare, godere centellinando il desiderio fino ad annullarsi, in compagnia di amanti privi di un vero volto. A parte Damiàn: nel ricordo e nelle sue fantasie, l'unico uomo di cui conservi un bacio.