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Pier Paolo Pasolini scrive che la poetica di Fellini si avvicina molto alla poetica del "Fanciullino" di Giovanni Pascoli. Non ha tutti i torti. Fellini non ha figli come il suo grande conterraneo, si sente fanciullino e mantiene le difese dalla società, si ritira in perpetuo dal mondo degli adulti, resta incontaminato dal potere del denaro, è un monello furbo, bugiardo, dispettoso. Fellini è un uomo dalla personalità contrastante, ha un fisico massiccio ma sa essere dolce, furibondo quando si adira, infantile nei modi ma vecchio nel pensiero, alto come una montagna ma capace di farsi piccolo. I suoi occhi sono intelligenti e tristi, conservano nello sguardo un fondo di malinconia che indaga la vita degli altri con la curiosità intellettuale tipica del grande artista. Non è mai la stessa persona, il suo comportamento si adegua all'interlocutore, per questo ognuno racconta il suo Fellini e tutti questi ricordi umani possono essere veri ma contrastanti. Non è facile inquadrare il regista in un determinato tipo d'uomo, perché i geni non si lasciano catalogare.