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A quasi ottant'anni dai bombardamenti del '43, Pisa ne porta ancora le cicatrici. La più vistosa è a due passi dal Giardino Scotto, in Lungarno Galilei n°4, dove la continuità dei palazzi è rotta da un vuoto, un muro spaccato reclamato da vegetazione incolta. Palazzo Scotto-Corsini, dove il poeta Percy Bysshe Shelley dimorò dal 1821 al 1822, è un condominio che non esiste. Il lavoro della narrazione - ben lo sanno i partecipanti al laboratorio "La cassetta degli attrezzi dello scrittore" di ADA - è riempire i vuoti che la realtà regala. Per questo si è deciso di inventarsi un mondo a un passo dal nostro in cui il palazzo non è mai caduto, immaginandosi, la notte della Luminara del 2020, chi lo abita e quali siano le sue storie. Un professore inglese nostalgico della città in cui soggiornò in Erasmus, un topo d'appartamento e una gattara dalle sette vite, uno spacciatore agli arresti domiciliari e un giovane senegalese, una mantenuta dal passato misterioso e una ragazzina con la passione del disegno, un maniaco delle liste, un vecchio scorbutico e una dama della Pisa-bene sono i protagonisti delle storie di un condominio che non c'è.