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Cippirì pensa che gli uomini siano come cristalli di neve: simili e invero nessuno uguale all'altro. Volteggiando nell'aria vivono in pochi istanti le loro storie affannose, intrise di mediocrità, improbabili riscatti, meschine debolezze. Poi cadono a terra, infrangendosi nel fango, nel ghiaccio, nel sudore e nel sangue. Ma la neve, che racconta una favola corale, di pulcini congelati e mucche con le gambe all'aria e capannoni fuligginosi, è qualcosa di più. Un magnifico spettacolo che disvela una misteriosa bellezza.