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Il volumetto che avete fra le mani è un omaggio birichino a Profondo rosso (1975) di Dario Argento - di cui quest'anno ricorre il quarantesimo anniversario - ovvero al grande "incubo" che molti della nostra generazione si sono scelti, a un certo punto della loro vita, per confrontarsi con il cuore di tenebra dell'umanità. Cinema e letteratura non erano - e non sono compartimenti stagni, per noi. E per non parlare della musica, che ci parlava - il gioco di parole è voluto - tanto quanto erano in grado di farlo un testo letterario o cinematografico; e poco importa che il primo non avesse propriamente una colonna sonora, perché la si trovava facilmente. Avevamo orecchio, forse un orecchio sporco, ma avevamo orecchio.