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Adorato senza riserve dagli amanti del cinema bis, Caiano non è un regista ma è cosmopolitismo puro. Ha attraversato il cinema fra Italia, Spagna e USA con la complicità di produttori americani come Harry Joe Brown. Con i suoi film ci attanaglia la convinzione che il cinema sul set si potesse fare con budget ristretti, tecnici spagnoli, locations in Almeria, produttori dittatoriali o fabbricanti di tortellini, attori umorali e narcisisti, la Libia del re Idris, con le cascatelle di Montegelato e le pressioni ideologiche della RAI in una autobiografia con la prefazione del critico Alberto Castellano.