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L'allungamento della vita umana e la maggiore sopravvivenza nelle patologie croniche, tra cui quelle oncologiche, costituiscono traguardi sempre più attuali della scienza medica. Il dato di realtà segnala, però, la condizione dei "malati terminali", a cui la medicina non offre più vie di salvezza fisica, ma bisognosi comunque di sollievo e cure palliative, a domicilio o in hospice: cioè di assistenza di qualità nel fine vita. Essi necessitano di essere protetti da un particolare "pallium", un mantello terapeutico, psicologico, spirituale, di prossimità umana e relazionale, che la famiglia della persona sofferente da sola non può assicurare. La medicina palliativa nasce da questa consapevolezza, e suggerisce di percorrere una via sostanzialmente diversa dall'accanimento terapeutico e dall'eutanasia, salvaguardando il principio d'indisponibilità della vita umana. Una "terza via" di civiltà.