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L'opera si sofferma su una virtù "umile" e apparentemente marginale, o addirittura obsoleta: la sobrietà. Questa è in realtà una fondamentale virtù al tempo stesso filosofica e cristiana: permette infatti di "prendere le distanze" dal mondo e dalle sue lusinghe e di concentrarsi sull'essenziale. Per confermare questa tesi, nell'opera viene riprodotto un opuscolo composto da Leonardo Lessio, uno scrittore e teologo fiammingo vissuto tra Cinquecento e Seicento. Si tratta del saggio dal titolo "Hygiasticon, seu vera ratio valetudinis conservandae", ossia "L'arte di godere di una salute perfetta": ivi Lessio ha inteso redigere una sorta di sintetico "manuale" per condurre una vita lunga e in buona salute. I suoi suggerimenti suonano ancor oggi quanto mai puntuali ed efficaci; questo, senza trascurare il loro elevato spessore etico e religioso. Ciò rende le sue riflessioni estremamente attuali, oltreché adatte a chiunque sia pensoso tanto delle sorti dell'umanità, quanto dell'indirizzo da imprimere alla propria esistenza.