Tab Article
Il Sessantotto è diventato un evento simbolico della storia del Novecento nei suoi due aspetti contraddittori. Un estremo tentativo di ringiovanimento delle rivoluzioni anticapitalistiche ottocentesche e novecentesche, e una riuscita modernizzazione del costume e delle forme di dominio sociali, rese più flessibili e informali. Come estremo tentativo di ringiovanimento delle rivoluzioni sociali della modernità, il Sessantotto ha dato luogo a filosofie di ottimo livello (da Althusser a Lukàcs), a pratiche politiche (dall'antifascismo all'operaismo), ed è stato il momento spartiacque fra la conclusione di un lungo dopoguerra e l'inizio di un'irresistibile mutamento di fase storica. Come momento di modernizzazione capitalistica è divenuto un mito di fondazione ideologica di una nuova classe dirigente "flessibile". L'interpretazione proposta è quella del Sessantotto come passaggio (cioè come condensazione temporale esemplare) di un processo di modernizzazione capitalistica che ha assunto la forma di una rivolta antiborghese, sulla base di una falsa coscienza necessaria basata su di una ideologia del ritorno alle sorgenti rivoluzionarie originali dell'utopia comunista.