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Faenza ha dato all'arte ceramica, nel corso dei secoli, esempi di grande qualità e innovazione di gusto, talvolta non sufficientemente conosciuti, studiati o valutati nel quadro più generale della cultura peninsulare, con la conseguenza che autentici capidopera, custoditi nel bozzolo della sua cerchia cittadina, hanno finito per restare nell'ombra, ritardando in tal modo il loro meritato processo divulgativo. È il caso del pavimento in maiolica della cappella privata di palazzo Ferniani a Faenza, al quale il presente lavoro intende dedicare queste pagine, sia per farlo conoscere nella sua rara qualità artistica sia per lumeggiare con esso i progressi e i traguardi del '700 faentino, che si conferma ricco di fermenti culturali e feconda premessa alla più nota e celebrata stagione neoclassica. La prima parte del volume comprende contributi di Lucio Donati, Marcella Vitali e Valentina Mazzotti, mirati a delineare un quadro storico-artistico contestuale all'opera.Segue un ampio saggio, curato da Carmen Ravanelli Guidotti, in cui si analizzano aspetti utili alla lettura complessiva del pavimento: tipologia, datazione, artefici e repertorio figurativo...