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La trama del romanzo "L'ultimo impressionista" è frutto di estro e bizzarria, lo stesso si dica dei rocamboleschi ritrovamenti delle opere d'arte. Personaggi e situazioni sono invenzioni dell'autore, creati per conferire veridicità alla storia. I nomignoli arguti fanno parte del patrimonio anagrafico di Romagna, dove a ogni persona era d'obbligo un soprannome che ne evidenziasse i pregi e i difetti. Ogni riferimento alla realtà è da ritenersi del tutto casuale e si articola mediante il grande gioco della fantasia che costruisce la finzione letteraria. Sono reali gli accadimenti del periodo bellico: con particolare riferimento ai bombardamenti (testimonianze di quanti le vissero). Reale, sia pure modificato, è il casale ove si svolge l'azione (Palazzo di campagna dei Conti Zampieri = La Sughéra). Reale è il piccolo cimitero di campagna. Reali sono i colori e i profumi, i sapori e gli afrori, i silenzi e i frastuoni vissuti dai protagonisti. Reale è l'isola di Ponza nel 1970.