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Focalizzando la sua ricerca sulle memorie orali del padre Franco e sulle lettere dello zio materno Gigi, arruolati tra le truppe italiane al fianco dei nazionalisti, Giorgio Monti ha il coraggio di porre l'attenzione su di un tabù della storia italiana: la diffusione del falso mito della partecipazione volontaria di tutti i militari italiani alla guerra civile spagnola; comprensibile a partire dalla ferma volontà di cancellare la memoria del fascismo subito dopo il 25 aprile 1945. È noto che l'intervento di Hitler e di Mussolini fu decisivo per la vittoria dei nazionalisti e per l'instaurazione della dittatura di Francisco Franco (1939-1975); altrettanto innegabile il fatto che, mentre la Germania intervenne con l'aviazione, protagonista di tragici bombardamenti, Mussolini inviò in Spagna tra i quarantamila e i settantacinquemila uomini. Sicuramente, ci furono molti italiani che si arruolarono di propria iniziativa nel Corpo Truppe Volontarie, ma il numero e i criteri di volontarietà erano ben diversi da quelli delle Brigate internazionali.