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Tutte le tecnologie, anche le più innovative, sono sempre costruite su altre già esistenti e riadattate per nuovi obiettivi, in un processo cumulativo e inarrestabile che ricorda l'evoluzione biologica delle specie viventi. Con questa originale tesi Brian Arthur affronta l'indagine della natura della tecnologia - l'universo che accompagna l'uomo da quasi centomila anni, dalla prima selce scheggiata all'iPod - nel tentativo di coglierne l'essenza profonda. Cos'è allora la tecnologia? Sono i radar, i semafori, la forchetta, le automobili, le matite, il chip in silicio. È l'uso del fuoco, è imparare a volare. È, in definitiva, il rapporto contraddittorio, complesso e creativo dell'uomo con la realtà. Scritto da uno specialista per i non specialisti ("la tecnologia è troppo importante per essere lasciata agli esperti" è il manifesto programmatico di Arthur), "La natura della tecnologia" si candida a diventare un libro capace di aprire nuove strade, e di rinnovare gli orizzonti culturali di riferimento dello studioso e del lettore comune.