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Il volume, catalogo dell'omonima mostra che si inaugura il 27 marzo 2021 a Palazzo San Gervasio (PZ), intende focalizzare l'attenzione su uno dei filoni più controversi e al contempo attraenti della cultura figurativa napoletana del Sei-Settecento, ben rappresentato nelle opere della raccolta Camillo d'Errico e in stretto dialogo con alcuni dipinti della collezione della Fondazione De Vito. Un genere, quello della pittura eccentrica e del dissenso, che come è noto non disdegnò soggetti macabri e toni narrativi inquietanti, temi fantastici o legati alla letteratura e al teatro, che accomunò i percorsi di spiriti irrequieti come Salvator Rosa (1615-1673), Micco Spadaro (1609- 1675), Giovan Battista Spinelli (1613-1658) e Giacomo Del Po (1654-1726) e che vede spesso una profonda sintonia delle opere anche sul piano propriamente formale, in quelle che già Bernardo De Dominici (1683-1759) definiva "composizioni con figurine picciole e toccate mirabilmente con belle tinte". Dopo aver sedotto i contemporanei, tale filone ha d'altronde continuato sino ai nostri giorni a fare breccia nella sensibilità e nel gusto dei collezionisti. Omaggiando, nel titolo, un brano ormai celebre della biografia dedicata a Rosa da Bernardo De Dominici, il volume intende radunare in tutto una decina di tele, affiancando opere che ormai hanno alle spalle una lunga vicenda critica, come il Paesaggio di Rosa, i due Baccanali e la Circe di Del Po, o i tre capolavori di Spadaro, a pezzi decisamente meno noti come il Carro del battaglino di Andrea Vaccaro o la conturbante Donna con bambino di Spinelli. Tutti i dipinti della collezione della Fondazione De Vito vengono presentati al pubblico per la prima volta.