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Apprezzata, e intervistata, anche dal presidente Obama per la ricchezza fine e concreta della sua scrittura, Marilynne Robinson è una delle più interessanti figure letterarie del nostro tempo. Le sue pagine, rette da un bisogno di trascendenza spoglio e cordiale, si possono leggere con il piacere e la serietà che pochi autori oggi sanno ispirare. Scrittrice magistrale, ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui il Premio Pulitzer, nel 2005, per Gilead, suo secondo romanzo. Di recente in Italia le è stato conferito il Premio Mondello. Questo saggio ne ripercorre l'opera narrativa, presentandola a tutto tondo ai lettori italiani. 'Nata il 26 novembre del 1943 a Sandpoint, Idaho, uno Stato sapientemente disegnato dalle mille sfumature delle montagne, dei laghi, dal fogliame di fitte foreste intrecciate e protette, Marilynne Summers Robinson scrive con grande parsimonia, da circa trentacinque anni ormai, romanzi splendidi e raffinati, tutti disponibili in italiano, alternati a raccolte di saggi, finora quattro, nodosi ma mai banali, che spiccano per determinazione e consapevolezza. Difficile ridurre a una formula la sua scrittura singolare, che riesce ad abbracciare, su un crinale impervio, l'ovvio e l'ineffabile, meritando perciò di essere presa ad esempio per la ricerca di essenzialità, per la fisica aderenza alle piccole cose di vita ordinaria e, allo stesso tempo, per le risonanze mitiche, le implicazioni metafisiche. Minimo il linguaggio, minimi i personaggi, minime le storie...".