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Lo studio di Laura Moreschini restituisce a Benvenuto Ferrazzi il suo posto all'interno della cultura figurativa romana del XX secolo: quello di un artista volutamente isolato ma non per questo 'minore', dove spicca il profilo sempre coerente del suo realismo fantastico e dell'umanesimo 'compassionevole' esteso al destino di tutti. Di lui hanno scritto in tanti, con competenza e affetto: Cipriano Efisio Oppo, Massimo Bontempelli, Alberto Bragaglia, Giuseppe Pensabene, Virgilio Guzzi e via via fino a Raoul Maria de Angelis, Lorenza Trucchi e Corrado Maltese. Luigi Bartolini, da parte sua, afferma già nel 1952 "In Roma il grande pittore, il grande artista c'è, ed è Benvenuto Ferrazzi". Il lavoro della Moreschini propone qui finalmente una visione complessiva della vita e dell'opera artistica di Benvenuto Ferrazzi, getta nuova luce e risolve molti interrogativi, e apre al contempo nuovi stimolanti percorsi di ricerca.