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"Bella e infedele", secondo la definizione di Gilles Menage, seducente, elusiva, mai scontata, la traduzione e stata spesso accostata all'immagine della donna e partecipa dell'essenza stessa della femminilità per il suo potere simbolico che si manifesta proprio nell'abilita di congiungere due mondi, due culture, due lingue e, non di rado, due donne distanti per secoli, tradizioni e usanze. Se tradurre e concedersi un'altra possibilità di leggere l'ordine delle cose nell'universo scomposto della letteratura in un'altra sonorità linguistica, la traduzione al femminile e del femminile cui spetta anche il merito di aver dato voce a numerose scrittrici destinate a rimanere confinate nel silenzio da certa cultura patriarcale - apre a nuove possibilità nell'interpretazione testuale e critica. La raccolta "Women in translation" vuole far luce sul significato attuale della presenza delle donne nel mondo della traduzione attraverso la rivisitazione di una serie di agenti - traduttori, scrittori, personaggi fittizi che si chiamano donne, una categoria per niente monolitica, ne omogenea. I saggi del volume nascono dall'incontro di numerosi traduttori e traduttrici con straordinarie figure di donne reali o fittizie.