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Dal 1945 a oggi l'interesse per il nazionalsocialismo, non solo in letteratura, non è mai scemato in Germania; si può dire anzi che sia andato sempre aumentando. La stessa constatazione si può fare per l'Olocausto: l'accrescersi della distanza temporale non ne fa un fenomeno pallido e scolorito, ma sembra anzi portarlo paradossalmente sempre più vicino a noi e renderlo sempre più concreto. Negli ultimi decenni, però, anche le sofferenze patite dai tedeschi durante e dopo la guerra - i bombardamenti, la fuga davanti all'avanzata dell'esercito sovietico, l'allontanamento coatto dai territori orientali dello scomparso Reich - hanno avuto un ruolo sempre maggiore nel discorso pubblico. Questo libro intende ripercorrere la "storia della memoria" tedesca degli ultimi settant'anni con i suoi "ricordi in competizione", analizzando ad esempio le trasformazioni simboliche che hanno investito nel tempo alcuni monumenti (come la Neue Wache di Berlino) e soprattutto le tendenze della letteratura, che in questa storia continua ad avere un ruolo centrale.