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Quando, nella notte del 9 novembre 1989, l'ormai celebre passaggio di frontiera sulla Bösebrücke come una diga cede alla piena stupita e festante di migliaia di cittadini dell'Est, la storia è già leggenda. Quella notte è divenuta ormai la data simbolica di una trasformazione epocale. La fine del Muro, la dissoluzione dell'impero sovietico, lo sgretolamento degli altri regimi comunisti, insomma la famosa "svolta" tedesca, hanno segnato una cesura indelebile, risolutiva eppure non conclusiva, uno straordinario risveglio, ma anche un mutamento dagli strascichi intricati e drammatici nello stesso tempo. A poco più di vent'anni da quell'emozionante esperienza il giudizio è ancora aperto e molti rimangono gli interrogativi da sciogliere. Nella cornice unificante del Muro hanno trovato espressione interventi sul crollo del sistema, ma anche saggi su aspetti letterari e artistici, sulle forme di iconizzazione e musealizzazione del Muro, fino ai più inquietanti fenomeni di marketing emersi dopo l'unità. È una ricerca ad ampio raggio. Spazia dalla fase del crollo alla Germania unificata e al nuovo assetto europeo, abbraccia sia l'elaborazione culturale della svolta sia le sue ricadute nella storia delle relazioni internazionali e, in particolare, dei paesi dell'est senza trascurare gli ambiti più specificamente giuridici e politici con cui si conclude l'articolato percorso critico di questo libro.