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Tracce scomposte e contraddittorie, segni diversi e spesso opposti. Questo offre il teatro di oggi nelle sue espressioni più originali. Le potenti suggestioni visive della Societas Raffaello Sanzio e la violenta protesta anticonsumistica di Rodrigo Garcia, le mescolanze con la danza e le arti figurative o la voce pura di un narratore solo in scena come Ascanio Celestini, senza dimenticare i riflessi ancora vivaci delle avanguardie degli anni Settanta o l'eredità delle sperimentazioni degli anni Ottanta. Su questi punti si soffermano gli scritti di questo volume, tentando di analizzare la complessa situazione della scena contemporanea nel suo passaggio verso la postmodernità, attraverso le indicazioni di alcuni attenti osservatori come Renato Palazzi, Andrea Porcheddu, Attilio Scarpellini, Valerio lacobini e dello stesso curatore del volume Antonio Audino, a cui si aggiungono le riflessioni di Donatella Orecchia, ricercatrice a Tor Vergata e quelle di due artisti, Jean Frédéric Chevallier e Matthieu Mével, a colloquio con Romeo Castellucci.