Tab Article
«Floriano Lamanna, l'ateo in bugia, mi ha spiazzato di nuovo. Anche stavolta sono costretto a rincorrerlo nel suo mondo fatto di "crocifissi sacri" e di "pulcini al buio", con liriche che provengono direttamente dall'abisso, dal quale emerge l'anima di un poeta che non è un fingitore, ma che, come spiega Ferdinando Pessoa, si immedesima talmente in quanto scrive che finisce per viverlo. Per Floriano invece il poeta è un fuggitivo, che percepisce così intensamente la realtà da volersi rifugiare nell'altrove. E l'altrove, com'è noto, non è per tutti, perché è accessibile solo agli dei. E da quel caos sublime ci ha regalato versi luminosi come stelle danzanti.» (dalla prefazione di Mario Caligiuri)