Tab Article
Marco Forlani e Giulia Colosimo, un geologo e un'archeologa italo-americana, vengono in possesso di indizi importanti che svelano l'esistenza di un nascondiglio dove Annibale, prima di lasciare la Calabria, alla fine della seconda guerra Punica, avrebbe nascosto una colonna d'oro massiccio che era stata oggetto di ammirazione nel tempio di Mera Lacinia. L'esistenza della colonna, pur documentata da due storici del livello di Tito Livio e Cicerone, non è mai stata presa in seria considerazione dagli studiosi di archeologia della Magna Grecia, forse proprio perché le tracce di questo reperto si sono perse nel nascondiglio ben ideato da Annibale circa duecento anni prima di Cristo. Il casuale ritrovamento di alcune lastre in bronzo in un'anfora greca rinvenuta nella tenuta di Marco Forlani, fanno riaffiorare la leggenda della colonna e la voglia di ritrovarla. La vicenda si muove in un contesto culturale molto ricco ma poco noto: l'area dell'istmo della Calabria tra i due golfi di Squillace e Lamezia Terme dove, in epoca protostorica, regnarono i Feaci e visse Nausicaa e dove, successivamente, prosperarono le più prestigiose colonie greche e nacque la cultura pitagorica.