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Il design industriale produce oggetti d'uso, ossia oggetti in cui la funzione determina il motivo della progettazione, e l'utilità è dunque il presupposto fondamentale. Al contrario, l'arte produce cose "inutili" (ai fini funzionali), dove cioè il ruolo determinante è giocato dal significato. A metà strada fra arte e design, l'Adesign di JoeVelluto ha precisamente lo scopo di usare la progettazione per fini inutili, rivolgendosi al significato anziché all'utilità. Dopo il Manifesto dell'Adesign, in UseLess is More JoeVelluto esplicita una provocazione e riflessione sull'ambiente di vita di oggi, saturo di oggetti non realmente necessari: un contributo per tornare a progettare per un mondo reale. Declinato in 5 principi fondanti (Disfunction, Useless, Absence, Adesign e UseLess is more), il discorso di JoeVelluto prende forma attraverso suggestioni fotografiche di disfunzione, inutilità e assenza quotidiana, per poi concretizzarsi in una serie di ipotesi ed esempi pratici di Adesign applicato ad oggetti di uso comune. La scelta di carte di consistenza e superficie diversa accompagna l'andamento del discorso nel corso del volume, assecondandone il carattere sperimentale e provocatorio.