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Cosa sei disposto a fare per rincorrere la tua ossessione? Mentire, tramare, uccidere? Francesco Raimondi, maestro di scacchi e neolaureato con lode in odontoiatria, non ha dubbi. È disposto a tutto. Senza morale, giustizia. Senza esclusione di colpi. E non importa il dolore, la paura, il sangue versato. Non importano i morti lasciati alle spalle. C'è solo l'ossessione per il suo lavoro, che lo divora. Il resto è un'abissale solitudine che colma con il sesso e la droga. O passando le notti insonni, sul tetto del suo palazzo; aspettando il mattino, un nuovo giorno, le notizie dei ritrovamenti dei cadaveri, l'ennesimo ricatto, un'indagine che lo riguardi, un arresto imminente... perché niente va come lui si aspettava. È l'entropia, la seconda legge della termodinamica: ogni tentativo di generare ordine porta solo al caos. E a nuovi efferati crimini. È tutto perverso e logico, dall'inizio. O forse no. Perché il mistero in questo caso non è in ciò che accadrà, ma in quello che è già accaduto. Per questo il romanzo inizia dal secondo capitolo. Il secondo, non il primo. E termina con ciò che non ci si aspetterebbe mai: l'inizio.