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"La mattina del 28 luglio 1943 la notizia diffusa da alcuni quotidiani che i detenuti politici sarebbero stati rilasciati nella giornata, provocò la mobilitazione spontanea di studenti e professori che organizzarono un corteo con l'intento di andare incontro agli intellettuali rinchiusi nel carcere della città. Più di 200 manifestanti per lo più giovanissimi (diversi erano studenti medi), dopo aver attraversato alcune strade del centro di Bari, giunti nei pressi della federazione del partito fascista, in via Niccolò dall'Arca, dove era stato dislocato un reparto dell'esercito, chiesero all'ufficiale che comandava il nucleo, la rimozione delle insegne del fascismo [...]. In pochi attimi la strada si ricoprì di morti e di numerosi feriti che non furono soccorsi con tempestività per l'atteggiamento dei militari, e soprattutto, perché si dispose il suono prolungato delle sirene che venivano attivate quando c'era il rischio di un attacco aereo. Il tragico bilancio della strage, 20 morti e 38 feriti secondo le cifre ufficiali, ma il loro numero non è stato mai definitivamente accertato". (Dall'introduzione). Riedizione integrata.