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Giuseppe Mazzini, nell'autunno del 1864, fu sul punto di diventare un leader della I Internazionale Socialista: se le cose fossero andate così, la storia del movimento operaio, del socialismo, e del comunismo forse sarebbe stata diversa. Ma Marx intuì il pericolo e non sottovalutò la figura carismatica del fondatore della "Giovine Italia". Nel volgere di pochi anni, dopo una guerra senza esclusione di colpi, nella quale entrò come protagonista Michele Bakunin, inviato da Marx in Italia per sottrarre le associazioni e le cooperative operaie all'influenza dei mazziniani, il filosofo di Treviri si trovò alla testa dell'Internazionale. Ma non riuscì a imporsi in Italia, proprio a causa della predicazione anarcosindacalista di Bakunin.