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È a partire dalla dimensione temporale (nascita e morte) che la fisicità si trasforma in corporeità, in un insieme, di differenti livelli di organizzazione, capaci di percepire le sensazioni sparse che dalla fisicità provengono e di riunirle in vari livelli di organizzazione. Fisicità è il corpo biologico fino a quello inanimato; corporeità è il corpo in grado di organizzarsi in funzione della principale spinta filogenetica che è la sopravvivenza. Dalla corporeità emerge quella funzione che Ferrari chiama Bino (insieme di sentimenti e pensieri) capace di porre in ombra, di raffreddare l'intensità di percezioni ed emozioni che dalla corporeità provengono. Questo, in un incessante e mobile alternarsi di momenti armonici e disarmonici, tale da permettere il massimo di adattabilità possibile dell'individuo alle alterne vicende del vivere. È impossibile conoscere fino in fondo e controllare la nostra essenza fisica. Possiamo percepire e conoscere le sensazioni che da essa provengono e ascoltarle per esserne guidati. Questo, se riconosciamo nella nostra corporeità un amico fedele, potremmo dire una mente del corpo orientata ad organizzare la nostra esistenza nel miglior modo possibile.