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Il 27 agosto saltarono in aria i giganteschi depositi di munizioni e benzina della 2a armata alla periferia di Udine. Il disastro fu immediatamente occultato, censurato e ridotto a "disgrazia accidentale", per cui pochissimi ne furono a conoscenza. La censura e il segreto di Stato coprirono le responsabilità sulla scelta logistica e gestionale dei comandi militari, negando alle vittime il diritto alla verità e al ricordo. Prefazione di Andrea Zannini.