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Per la prima volta nella storia i sacerdoti divisero il destino dei soldati sui campi di battaglia: feriti, uccisi o prigionieri. Alla storiografia mancava il racconto delle straordinarie imprese di questi 1.400 cappellani venti-trentenni che nel 1917 uscirono addirittura con le prime ondate d'assalto per essere vicino ai loro amici, soldati e ufficiali, salvando vite e non esitando a prendere il comando dei reparti quando non c'erano più ufficiali in grado di farlo. L'ingresso delle masse cattoliche nella vita politica italiana fu un evento decisivo per la nostra democrazia e fu in un qualche modo legittimato dall'opera dei cappellani militari nella Grande Guerra.