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Non è stato utilizzato spesso il termine "assedio", che richiama il concetto di attacco a un luogo chiuso e circondato, per raccontare i 15 mesi in cui l'esercito italiano cercò di conquistare Gorizia. Le prime sei battaglie dell'Isonzo, culminate nella presa della città l'8 e il 9 agosto 1916, sono state ampiamente descritte e raccontate dal punto di vista delle operazioni belliche. Nel libro L'assedio di Gorizia che Gaspari editore pubblica nel centenario della conquista della città Antonella Gallarotti e Andrea Romoli ribaltano la prospettiva e raccontano giorno per giorno, attraverso le non numerose fonti disponibili (diari privati, articoli di giornale, documenti ufficiali), la distruzione della città vissuta dai civili che per necessità o per scelta non abbandonarono le loro case. Si trattò di fatto del primo grande assedio subito da una città europea nell'epoca moderna, in cui i goriziani sperimentarono per primi alcuni degli orrori che diventeranno tanto comuni nei conflitti seguenti: i bombardamenti aerei, l'attacco indiscriminato a obbiettivi civili, la presa di ostaggi, gli esodi di massa, i campi di internamento. Introduzione di Quirino Principe che ricorda le vicende vissute dai suoi familiari, "L'assedio di Gorizia. 1915-1916. Una tragedia dimenticata dalla storia", riporta al centro della storia la gente di Gorizia e le sofferenze dei non combattenti coinvolti nel conflitto che li colpiva all'interno della loro città.