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La storia della vita di un uomo in particolari condizioni di cattività, dove le regole sono imposte da altri, in dipendenza di fatti ed eventi eccezionali, dove la personalità individuale viene totalmente annullata, dove le uniche cose che rimangono all'individuo stesso sono il pensiero, la memoria e lo spirito di sopravvivenza: perché questi sentimenti non possono essere requisiti. Dal 4 gennaio 1943 al 12 settembre 1945, per oltre 32 mesi, Aldo Adorno ha unicamente dovuto ubbidire, tacere, soffrire la fame, la sete, il sonno, il lavoro, le fatiche, la paura. Matelica (Marche), poi Grecia e, successivamente, Luckenwalde nei pressi di Berlino e, ancora, lager di Dieffenbachstrasse 60 a Berlino, infine regione dei Sudeti: sono questi i luoghi attraverso i quali Adorno accompagna il lettore in un viaggio-ricordo, con cui rivive la drammatica esperienza che lo segnò per tutta la vita: la guerra e l'internamento militare.