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Un vibrante sperimentalismo linguistico e un'audace ricerca di suggestive soluzioni verbo-visuali fanno della silloge "Esco nudo" un "oggetto" poetico originale e pregevole. Permeata dell'intrigante leggerezza del divertissement, la corrosiva scrittura di Ravel Porto, che sostanzia efficacemente il progetto di un'"anatomia spirituale" in versi, si contamina continuamente con termini, moduli e strutture estratti dall'area extraletteraria della scienza e infrange i tipici schemi gutenberghiani, come nel caso estremo del "poema tipografico" Elettropentagramma, nel quale le parole attinte da un inusuale serbatoio linguistico, frantumate in singole lettere, si dispongono in ordine sparso su un pentagramma, come note di un'improbabile composizione musicale. Gli effetti stranianti messi in campo da Porto - poeta evidentemente alla ricerca di "luoghi nuovi ove poter evacuare, stimolare la sua sana e salutare diuresi p[r]oetica" - amplificano il potere evocativo dei suoi versi e conducono il lettore attraverso un percorso di percezione e comprensione insolito e stimolante.