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Se Il giro del giorno in ottanta mondi è il più autobiografico dei libri di Julio Cortázar, "Ultimo round" ne rappresenta il seguito, arricchito dal suo testamento politico. Trovando spunto per il titolo dalla sua passione per la boxe, Cortázar ripercorre qui il proprio cammino attraverso la Rivoluzione a Cuba, il Maggio francese, la resistenza cilena, la costituzione del tribunale Russell per denunciare le violazioni dei diritti umani, e la Rivoluzione sandinista in Nicaragua. Al lettore sembrerà di immergersi nell'infinito mare di pensieri che affollavano la curiosa mente dell'autore in un susseguirsi eclettico di racconti brevi, poesie, annotazioni e appunti dal sapore saggistico, tutti accompagnati da un ricchissimo collage di immagini. A cavallo tra album e diario segreto, tra grande compendio di "cose lette" e mirabilia, questo libro scritto nel 1969 e mai apparso in Italia, raccoglie anche tutti i temi e gli amori di Cortázar: il jazz, i gatti, la letteratura surrealista francese, la boxe, le storie di crimini al limite della fantascienza, la fisica e la metafisica, e non da ultimo i lavori dei suoi compatrioti sudamericani.