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La "Civiltà Cattolica" contro il Risorgimento: se nei primi numeri della rivista il principale strumento di battaglia era costituito dalla letteratura, con la trilogia di romanzi politici di padre Antonio Bresciani incentrati sui moti del 1848 (L'Ebreo di Verona, La Repubblica romana, Lionello o le società segrete), dieci anni più tardi, nel 1860, padre Taparelli dimostrò una particolare ampiezza di vedute non limitandosi alla critica del presente, ma inserendo la difesa dell'ordine tradizionale in un discorso politologico ben più ampio. I suoi interventi, veri e propri saggi di "patologia storica", trascendono gli avvenimenti per esaminare i principi messi in discussione dalla politica di aggressione del Piemonte. Addirittura, nel saggio che dà il nome alla raccolta, prefigura addirittura il "Grande Fratello", affermando, sulla scorta di Donoso Cortés, che ormai lo Stato può utilizzare i mezzi moderni per opprimere i suoi sudditi, dopo aver abolito la religione ed averla sostituita con il centralismo amministrativo...