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La fine della letteratura e la morte del romanzo, sentenziate con grandi contraddizioni dall'avvento del Surrealismo e con la pubblicazione dell'Ulisse di James Joyce, vanno oggi sicuramente intese non come atto finale, bensì come indispensabile necessità di rinnovamento. I curatori di quest'opera, François Proïa e la scrivente, hanno scelto, come esempio canonico, il romanzo Retour à Zanzibar (Éditions du Rocher/"Littérature") di Gabriel-Aldo Bertozzi, raccogliendo, in guisa di tesi, una silloge di saggi e testimonianze, molti di grande rilievo come i loro autori, per indicare tale innovazione. Non si tratta pertanto di un tentativo di recupero (sempre sterile come tutti i neo-, post-), ma, in un'epoca assopita dal silenzio delle ideologie e utopie, di un ritorno iniziatico.