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All'incontro con la visione del mondo proposta dall'autore negli otto racconti che compongono questa raccolta, si può restare interdetti e perfino offesi, ma è indubbiamente difficile sfuggire a una riflessione e a un riesame di dati e convinzioni che sembravano acquisiti. Per vari motivi poco encomiabili, tendiamo a rimanere sulla superficie della crisi e del disagio che ammorbano la società. Muovendo da questo presupposto, le radici dei mali del nostro tempo vengono messe crudamente allo scoperto. Con un realismo a volte esasperato e la descrizione di casi al limite dell'ordinario, la droga, la criminalità male arginata e incombente su chiunque, i valori sfuggenti, i miti in auge sino a ieri e oggi in declino, le relazioni inaridite e involgarite diventano amari protagonisti di ciascuno dei racconti. Ma è soprattutto la cellula basilare dell'organismo civile, la famiglia, ad apparire in sé sconvolta da diritti ingenerosi, dal presuntuoso svilimento del sacrificio; mentre è nei nuclei meglio stabilizzati e più forti che s'insinua la pericolosa vacuità dovuta alla carestia degli ideali.