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Il nono volume della collana Mantua Felix racconta le vite di due grandi personaggi mantovani: uno semisconosciuto, Pietroadamo de' Micheli, l'altro mal conosciuto e spesso frainteso, Teofilo Folengo, noto come Merlin Cocai. Si tratta di due veri primati mantovani: Pietroadamo introdusse l'arte della stampa a Mantova chiamando nella città ducale i maestri germanici, Folengo fu il sommo poeta macaronico, con Ludovico Ariosto e prima di Torquato Tasso vanto della letteratura italiana del Cinquecento. Pietroadamo de' Micheli nacque a Mantova nel 1440, e dopo aver conseguito a Ferrara la laurea in giurisprudenza decise di tornare nella sua città per stampare libri, aprendo di fatto la prima tipografia mantovana nel 1472 e stampando preziose edizioni del Decamerone e della Divina Commedia. Teofilo Folengo è un autore di primo piano nel panorama dei cosiddetti "minori" della letteratura italiana del Cinquecento: poeta colto ed estroso, fu il creatore del macaronico, linguaggio stravagante ma perfettamente codificato che con grande ironia permise a Folengo, con lo pseudonimo di Merlin Cocai, di porsi come contraltare all'aristocrazia letteraria umanistica.