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La storia di Bianca Piccinini e della sua Sartoria è una delle tante vicende italiane che spesso accompagnano il racconto della ricostruzione post-bellica: titolare della sartoria già a 17 anni, all'alba del conflitto, fu costretta, come i più, a rincorrere clienti e sopravvivenza in una nazione distrutta. Ma i tempi duri passarono, la gente ricominciò a vivere e la Sartoria Piccinini iniziò un percorso che l'ha portata a rappresentare per decenni uno splendido connubio di lavoro e stile nel paese padano di Suzzara, Bassa mantovana, che nel frattempo crebbe e divenne Città. Una storia italiana del Novecento, recuperata anche grazie al lavoro d'archivio dell'ANAI e che si inserisce quindi in due contesti: il lavoro, la moda e la sartoria artigianale; il tessuto sociale della Città del Premio, raccontato da Gilberto Zacchè, archivista paleografo nonché figlio di Bianca. Il lavoro di ricerca è accompagnato da immagini e ricordi personali, e arricchito da una lunga appendice fotografica di abiti da sposa: il vero marchio di fabbrica e punta di diamante della Sartoria Piccinini.