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Nel 1528 Federico II Gonzaga commissiona a Giulio Romano la raffigurazione pittorica della favola di Amore e Psiche di Apuleio, che già a Roma era stata eseguita da Raffaello alla Farnesina (con l'aiuto dello stesso Giulio Romano). Partendo dalle fonti letterarie che hanno ispirato la creazione artistica, Rodolfo Signorini illustra e spiega le singole parti della Sala, con tutti gli episodi raffigurati della favola: pareti e soffitti, ottagoni, lunette e vele diventano quindi i protagonisti straordinari di un racconto affrescato, un luogo magico destinato ad affascinare qualunque visitatore.