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A partire dalla metà del secolo scorso estesi scavi archeologici condotti presso Sala Consilina nel Vallo di Diano - conca situata nell'entroterra del Cilento - hanno rivelato l'esistenza di una delle più grandi necropoli protostoriche d'Italia. Le numerosissime tombe della prima età del ferro (datate perlopiù tra IX e VIII secolo a.C.) sono state riferite alla c.d. cultura villanoviana - che, pur con esiti diversificati, sovente prelude alla formazione dell'ethnos etrusco - della quale il sito rappresenta la propaggine più meridionale. Dagli anni Sessanta e Settanta del Novecento importanti pubblicazioni hanno messo in luce, attraverso l'esame delle evidenze funerarie, molti aspetti di questa grande comunità protostorica, il cui centro abitato ancora attende di essere individuato. A questi studi si devono differenti proposte di cronologia relativa e interpretazioni in chiave di complessità sociale. Questa prospera stagione di ricerche, cui si deve il risalto assunto dal sito di Sala Consilina nel panorama degli studi archeologici, ha dovuto affrontare non poche difficoltà legate alle metodologie e ai criteri di documentazione adottati in passato. A questo dato problematico si sottraggono pochi settori della necropoli. Tra questi, la zona L di San Rocco, scavata dalla competente Soprintendenza archeologica, costituisce il nucleo più ampio rimasto finora inedito. Questo volume nasce dalla volontà di offrire, attraverso lo studio organico di questa significativa area funeraria, un nuovo tassello nel panorama degli studi sulla protostoria di Sala Consilina. Partendo dallo studio analitico di oltre cento corredi inediti della prima età del ferro, avanzando una proposta di cronologia relativa aggiornata, basata su un'analisi statistico-combinatoria comprendente anche alcuni contesti noti, ed approdando, infine, a una lettura delle articolazioni sociali basata su una planimetria di scavo affidabile, si intende riportare all'attenzione uno dei siti chiave dell'Italia preromana.