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uesto libro è un inno alla convivialità di ieri, oggi e domani. Un canto agreste per riportare la natura tra di noi, con l'intento di riavvicinare, attraverso l'uso del dialetto gastronomico, l'uomo alla natura in maniera forte e gentile, affinché il trinomio qualità-biodiversità-felicità, prevalga sul trinomio quantità-omologazione-solitudine. Ma non solo. Questa pubblicazione, che è condita con la fantasia, racconta dieci storie tra la Maiella e la Luna per festeggiare Mondoverde, un club nato cinquant'anni fa sulla montagna sacra degli abruzzesi. Un'associazione che segnò la partecipazione di una allegra brigata, in movimento nel quartiere operaio del "Villaggio Celdit", alla "Primavera dell'Ecologia" mondiale. "Chi t'à sciòvete?", chiesero un giorno all'autore, che prontamente rispose: "Nessuno, sono stato sempre libero e ribelle". Poi, con le tante primavere ecologiche vissute, anche Ugo Achille Iezzi, detto Ughille, è diventato libertario e achilliano. O come ama definirsi in stretto slang tribale, "scingiatore".