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Che cosa aggiunge l'Orfeo di questa raccolta di Bogdana Trivak alla tradizione, una tradizione, giova ricordarlo, che non è mai statica, ma in continuo movimento, ravvivata da sempre nuovi e imprevedibili contributi, che ne modificano gli equilibri? Intanto il piacere della lettura di questi versi, versi però di non sempre facile comprensione che, insieme al piacere, ci invitano continuamente a riflettere: versi incisivi e taglienti a volte, altre volte eterei, simbolici e allusivi, quasi ungarettianamente essenziali. Versi per giunta in quattro lingue diverse, a denotare la multiculturalità dell'autrice e la sua vocazione europeistica, che vuole affermare, in questi tempi così difficili per la cultura del vecchio Continente, una poesia senza frontiere e senza confini.