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Giovanni ha diciannove anni, in un giorno la sua vita cambia: nell'agosto del 1943 viene chiamato sotto le armi nel corpo degli Alpini di Pinerolo. In un contesto storico cruciale per le sorti dell'Europa, Giovanni descrive la sua deportazione in terra tedesca portandoci con lui a vivere in modo reale e autentico con una minuziosa e dettagliata raffigurazione dei luoghi, così come delle persone e dei fatti avvenuti. Una testimonianza storica vissuta in prima persona da un ragazzo attento osservatore e di acuto ingegno, tale da permettergli in più occasioni di fare la differenza, dandogli la possibilità di sopravvivere. Nella precaria condizione di prigioniero la linea sottile che divide i due mondi è indiscusso manifesto, così che l'1% del libero arbitrio estraneo al destino è determinante. Durante la sua avventura la ragione e l'attenzione sono strumenti molto utili per Giovanni, ma l'intuito gioca un ruolo indispensabile per procurarsi la buona sorte. Il diario, corredato inoltre da glossario storico, rende possibile il collegamento diretto tra il racconto e gli eventi accaduti, così da restituire al lettore un'immagine reale, rendendola più facile, coinvolgente e suggestiva.