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"Ho scelto Pollio che non conosco perché Cadorna lo conosco". Questa era stata l'ironica affermazione dello scaltro Giolitti riferendosi alla nomina del predecessore del generalissimo Cadorna, mentre circolavano illazioni circa il fatto che ben ne conoscesse la moglie, una nobildonna austriaca, molto attiva in ogni genere di relazione. Pollio era tuttavia deceduto per un malore, sin troppo opportuno perché era simpatizzante della triplice alleanza, due giorni dopo l'attentato di Sarajevo. Il Re Sciaboletta, dopo una veloce consultazione, aveva scelto il nominato, che era il più anziano e forse il peggiore tra i candidati. Con un tal comandante in capo il maresciallo dei RRCC Bargelletti e il s.tn. della R. G. di F. Ovidio Cioni si trovano a condividere un'esperienza molto particolare, circondati da personaggi di ogni sorta, tra i quali spicca Gabriele d'Annunzio con la fissazione per le mirabolanti imprese belliche e il codazzo delle amanti, per soddisfare le quali non lesina nell'uso della cocaina che offre con generosità agli amici imbarazzati.