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Questo libro, ambientato in Istria nel corso della Seconda guerra mondiale e successivamente in Italia, tratta il dramma delle genti istriane, fiumane e dalmate costrette con la violenza ad abbandonare le proprie terre per trovare rifugio nei campi profughi allestiti lungo la penisola. È una testimonianza densa di umanità e spiritualità che si pone come scopo primario la ricerca della verità e dell'obiettività. È una storia drammatica e avvincente che si svolge in uno scenario colmo di emozioni a non finire, i cui personaggi sono descritti al vivo. Tra essi, primeggia una santa donna - nonna Rosa - che si vede sottrarre i due figli più giovani, Anna diciannovenne e Piero carabiniere ventitreenne. Li seguirà la cognata Milka ventiduenne che, assieme a loro, sacrificherà la propria giovinezza. Le due innocenti ragazze pagheranno con la vita false e pretestuose accuse di essere spie al soldo dei tedeschi. L'autore, allora bambino e purtroppo sempre presente ai tragici sequestri che precedevano la mattanza, subì un profondo trauma. Per anni rimase con gli occhi sbarrati a causa degli shock patiti, e solo successivamente riuscì a superare e a vincere tali paure...