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Il romanzo greco di Calliroe, opera di Caritone di Afrodisia, suscitò nella prima metà del Settecento grande interesse tra gli studiosi e qualche polemica. Tra i tentativi di pubblicare un'edizione con traduzione di questo testo, è noto quello intrapreso, e poi abbandonato, dall'erudito toscano Giovanni Lami (1697-1770) del quale si conosceva finora la sola traduzione latina incompleta. Riemerge ora, a distanza di oltre due secoli e mezzo, un ampio frammento della traduzione italiana. Questa versione si conserva autografa nella Biblioteca Estense Universitaria di Modena insieme ad un inedito commento dello stesso Lami al romanzo greco di Senofonte Efesio.