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Leone da Rimini, avvocato ebreo, è un professionista affermato nella Firenze degli ultimi anni dell'Ottocento. Attento alla tradizione religiosa degli avi quanto convinto dell'importanza di partecipare, con gli altri ebrei, alla vita civile del nuovo Stato italiano, s'innamora di Piccarda Guidi, giovane di un'aristocratica famiglia cattolica del Casentino. Prende così avvio la vicenda di un romanzo popolare inedito, steso a quattro mani da Angiolo e Laura Orvieto nel 1907, con l'intento di affrontare alcuni fra i più delicati temi del rapporto fra l'ebraismo e la società italiana al passaggio del secolo. Il matrimonio misto, la presenza degli ebrei nell'attività politica, l'affare Drejfus, il ruolo della donna, sono i temi al centro della vicenda; intanto la narrazione spazia fra Firenze, Camaldoli, La Verna e la Versilia delle prime villeggiature, affiancando natura e storia e disegnando con destrezza i profili di protagonisti e comprimari, le loro aspirazioni, i dissidi e la complessità dei rapporti, in un quadro lucido e articolato della società toscana del primo Novecento.