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Poesie che si leggono come prose, con grande piacere, con un leggero sorriso e l'incanto che si stende sulle umili cose della vita comune. Nate in dialetto (quello parlato sul Po al confine tra Mantova e Modena) sono date dall'autore nella versione in italiano; il dialetto è la condizione inventiva, ma per essere lette da chi non lo parla sono state tradotte, come si traduce normalmente e giustamente da una lingua straniera. In appendice l'originale, per chi invece quel dialetto lo capisce. Forse il parente più stretto poeticamente è Raffaello Baldini di Santarcangelo di Romagna, che infatti Giovanni Previdi ammira molto e da cui dice di aver molto imparato.