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Una capacità fondamentale che distingue l'uomo dagli altri esseri viventi: quella di acquisire, elaborare e conservare informazioni interagendo con l'ambiente, di trasformarle in conoscenze e ricordi condivisi. All'origine dell'umanità sta questa memoria produttrice di sapere, che va ad aggiungersi alla memoria animale o biologica. Se quest'ultima è fatta di programmi registrati nel codice genetico e si rivela nella forma di disposizioni o istinti, la memoria culturale è un insieme di istruzioni per trattenere esperienze e produrne di nuove, è un sapere impresso e attivo nei corpi, nelle pratiche, nella cultura materiale, nelle tecniche, nelle rappresentazioni. Oltre a riguardare il modo in cui questo sapere viene elaborato, prodotto e trasmesso, lo studio della memoria culturale indaga la produzione di ricordi collettivi, la quale ha sì a che fare con la conoscenza del passato, ma interessa essenzialmente il presente, la costruzione e la trasformazione delle identità collettive e individuali. Il volume presenta diversi casi di studio che gettano luce su dinamiche e aspetti cruciali del ricordare, affrontando questioni specifiche ed esemplari come il rapporto intimo che esso intrattiene con l'immaginazione o con l'oblio, e analizzandone figure e modalità particolari: dalla festa al racconto orale, dalla memoria discorsiva a quella privata, alla memoria dei luoghi e dei nomi.