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Il volume ripercorre il lavoro di studio, recupero e ricollocamento del massimo capolavoro della plastica d'epoca savonaroliana: il Crocifisso ligneo di Benedetto da Maiano, ritornato al suo posto nel Duomo di Firenze, sotto la cupola del Brunelleschi dopo un restauro a cura dell'Opificio delle Pietre Dure per mandato dell'Opera di Santa Maria del Fiore durato quasi quattro anni. Il libro documenta il lavoro di ricercatori e tecnici, senza tralasciare un'analisi accurata della storia del grande Crocifisso di Benedetto da Maiano (1441 circa-1497) che dal 1510 spicca sull'altare maggiore della cattedrale. La storia dell'opera è stata inserita in un panorama più ampio di produzione similare del periodo: nell'ambito dell'intaglio di crocifissi lignei, infatti, la diffusione dei modelli maianeschi si consolidò probabilmente già negli anni settanta del Quattrocento ma registrò il suo punto di massima fioritura, con Benedetto, nelle due decadi finali del secolo, in parallello con l'affermarsi delle idee del domenicano fra Girolamo Savonarola, il cui mistico legame con l'immagine del redentore promosse in quegli anni la diffusione di particolari temi iconografici. Grazie all'ampio e dettagliato corredo fotografico, è possibile analizzare l'intensa umanità del Cristo scolpita da Benedetto da Maiano, per un secolo e mezzo "oscurata" dallo strato di nero, a simulare l'aspetto del bronzo, applicato da un maestro ottocentesco, rendendone la figura ancora più vicina e vitale grazie alla riscoperta policromia della scultura. Saggi di Timothy Verdon, Bruno Santi, Gianluca Amato, Marco Ciatti, Laura Speranza, Peter Stiberc.